Il corso di laurea in Scienze del Turismo raddoppia
È periodo di vacanze, ma anche di arricchimento delle offerte formative delle Università.
Con questo articolo cominciamo ad analizzare i nuovi percorsi attivati dagli Atenei telematici partner di Universim. Partiamo dal corso di laurea più in sintonia con il periodo: Scienze del Turismo per il Management e i Beni Culturali (L-15), che raddoppia la sua proposta rispetto allo scorso anno accademico.
I percorsi disponibili sono ora due: Management dell’Ospitalità e del Territorio e Management e Turismo culturale.
Il settore turistico, come noto, rappresenta uno dei principali volani dell’economia italiana. Esso incide, direttamente o indirettamente, sul 13% del Pil e rappresenta il 15% dell’occupazione totale. L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, davanti alla Cina.
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) punta forte su questo settore, prevedendo un investimento nei prossimi anni di 2 miliardi e 400 milioni di euro, che genererà moltissime opportunità di lavoro.
I curricula proposti hanno l’obiettivo di formare operatori che si inseriscano in questo ambito coniugando le conoscenze sul patrimonio artistico, storico e culturale del territorio in cui operano, con i principi giuridici fondamentali che tutelano l’ambiente e i beni culturali, la politica economica del turismo e i risvolti sociali delle attività collegate al turismo stesso.
Operatori per la valorizzazione del territorio
In quali campi potrà operare il laureato in Scienze del Turismo, curriculum Management dell’Ospitalità e del Territorio?
Il curriculum è rivolto in particolare a coloro che intendono operare in strutture ricettive o che ambiscono ad avere un ruolo direttivo o commerciale nelle strutture che si occupano di turismo. Tra gli esami presenti spiccano infatti “Economia delle aziende turistiche”, “Gestione delle imprese alberghiere” e “Gestione delle risorse umane nel settore dell’ospitalità”.
Teniamo conto che nell’ambito del PNRR, ben 1.786 milioni di euro interesseranno, a vario titolo, interventi per la valorizzazione turistica del territorio. Insomma, per i laureati dell’indirizzo Scienze del Turismo per il Management e i Beni Culturali – Management dell’Ospitalità e del Territorio, si prospettano molte opportunità nei prossimi anni.
Management e turismo culturale
Il secondo indirizzo è invece più “creativo”. È particolarmente adatto a coloro che intendono impegnarsi nell’ organizzazione di festival, fiere e itinerari turistici. Oppure che desiderino essere coinvolti nella progettazione di percorsi turistici, così come negli uffici di comunicazione e promozione dei luoghi della cultura.
La figura di sbocco è quella del professionista che organizza e promuove il prodotto turistico non occupandosi puramente di attività promozionali, ma interessandosi anche di tutta la parte relativa al budget e alle risorse economiche ed umane da impiegare.
Si tratta di competenze funzionali a preparare operatori che sappiano cogliere le nuove opportunità di un settore che, se da una parte è stato colpito duramente dalla pandemia, in Italia potrà paradossalmente trarre benefici dalle crisi internazionali in corso, che stanno riorientando verso l’Europa (e l’Italia in particolare), gran parte dei flussi che prima privilegiavano altre aree del mondo ritenute ora a rischio.