Perché laurearsi
Il 9 settembre è stato pubblicato il Rapporto Ocse sullo stato dell’Occupazione nel 2022.
Il rapporto individua le principali sfide con cui deve confrontarsi il mercato del lavoro post-pandemia, ma evidenzia anche il collegamento tra livello di istruzione e prospettive professionali.
La correlazione tra livello di istruzione e possibilità di lavoro
I livelli di formazione iniziale e di esperienza professionale assumono un peso crescente nel futuro professionale dei lavoratori.
Secondo i dati riportati dall’Ocse, nel primo trimestre del 2022, il tasso di occupazione dei lavoratori con istruzione universitaria era in ripresa, mentre quello dei lavoratori con un basso livello di istruzione era ancora inferiore rispetto allo stesso trimestre del 2019.
Allo stesso modo, i riflessi della crisi colpiscono più duramente i giovani tra i 15 e i 24 anni, il cui tasso di occupazione è ancora inferiore al livello pre-pandemia nella maggior parte dei paesi Ocse.
Al contrario, il tasso di occupazione dei lavoratori tra i 25 ei 54 anni è cresciuto dell’1%, mentre nella fascia di età compresa tra 55 e 64 anni è superiore di 3 punti percentuali.
I dati dimostrano una diretta correlazione tra il livello di istruzione iniziale e le possibilità di trovare un lavoro, così come dimostrano anche il collegamento tra esperienza professionale e occupazione.
Il minimo comun denominatore è rappresentato dalle competenze, acquisite mediante una formazione di livello universitario e preservate attraverso il lavoro e la formazione professionale continua.
Occupazione in crescita nei settori ad alta retribuzione
Un altro aspetto interessante evidenziato dal Rapporto Ocse è costituito dalla dinamica del mercato del lavoro. Dall’aprile 2020, i Paesi Ocse hanno creato circa 66 milioni di posti di lavoro, 9 milioni in più di quelli distrutti all’inizio della pandemia.
Si tratta di cifre aggregate che nascondono differenze significative. In un certo numero di Paesi, la partecipazione alla forza lavoro e i tassi di occupazione sono ancora al di sotto dei livelli pre-crisi.
Il dato per noi rilevante è che l’occupazione risulta in crescita nei settori dei servizi ad alta retribuzione (che stanno trainando anche la ripresa dell’occupazione femminile, insieme alla sanità e all’istruzione), mentre rimane al di sotto dei livelli pre-pandemia in molti settori a bassa retribuzione e ad alta intensità di contatti interpersonali.
Una laurea – anche online – per un futuro migliore
I dati del rapporto Ocse rappresentano un’ulteriore conferma delle dinamiche che caratterizzano la società della conoscenza.
È necessario acquisire una laurea, anche online, per aumentare le opportunità di occupazione e per ambire a retribuzioni più elevate. Al tempo stesso, una volta entrati nel mondo del lavoro, è necessario rinnovare le competenze, sia partecipando a progetti di formazione professionale, sia ampliando le proprie conoscenza attraverso corsi post-laurea e master.
È la logica del lifelong learning, sempre più percorribile attraverso l’offerta formativa delle Università telematiche con cui collabora Universim, grazie alle quali è possibile avere a disposizione le lezioni h24 e dunque armonizzare lavoro e studio, pensando che non è mai troppo tardi per scegliere di laurearsi.